Che dire, il tempo, come ormai da tutta l'estate, è molto ballerino, e le giornate di sole si contano sulle dita delle mani; ciò nonostante non sono certo due nuvole che impediscono la possibilità di fare due passi in pausa pranzo! Le gite note a tutti che si potrebbero fare qui nella valle ampezzana di Cortina sono numerose, ma tante sono quelle che non tutti conoscono ma che celano dei paesaggi mozzafiato. Tra quest'ultime c'è sicuramente quella, che partendo da Col Gallina, raggiunge l'Averau. Il sentiero è molto stretto e inizia subito a salire. Attraversando piccoli boschi e passando a fianco a delle stranissime rocce che formano delle caverne come se fossero tende indiane, si arriva ad un punto, circa a metà strada che non può non colpire. In questa conca naturale infatti negli anni buoni (non troppo secchi) si crea un piccolo laghetto dai colori molto particolari. Il lago di Limedes. Non appena i raggi di sole bucano le nuvole infatti il lago riflette in un modo tutto particolare il paesaggio che lo circonda, il verde degli alberi colora l'acqua di un verde ancora più intenso dando vita ad un paesaggio che può diventare mozzafiato. Il tutto con la sagoma del l'Averau che si staglia come una vedetta riflettendo la sua immagine imponente nel lago e la Tofana di Rozes che si erge imponente come sempre dal lato opposto. Ci sono paesaggi "sconosciuti" ce ne sono altri, come dicevo, molto "famosi". Ma come il lago di Limedes è "nascosto" alla vista dei più così c'è una valle sempre nell'Ampezzo, anch'essa celata da una delle montagne, a mio vedere, più affascinanti: il Pomagagnon. Tra il Pomagagnon e il comprensorio del Cristallo si insinua la Val Padeon. E' un luogo spettacolare, dove l'uomo, se si escludono una baita in disuso e qualche ponte, sembra non essere ancora arrivato tanto è piccola e pulita rispetto ai monti che la sovrastano. E' davvero una delle valle più belle di tutto l'Ampezzo e, contrariamente alla passeggiata che porta al lago di Limedes, si può percorrere anche in bici, e questo, per me, è sicuramente un punto a favore. La si può fare sia in salita che in discesa ma personalmente credo che farla in salita renda tutto l'ambiente ancor più emozionate. Arrivati ad Ospitale (partendo da cortina) lungo la strada della ferrovia, si trova un bivio sulla sx che porta proprio all'imbocco della Val Padeon. Subito si capisce che il raggiungimento della "vetta" è da sudare e probabilmente è proprio la fatica che si fa nel percorrerla, a renderla così speciale. Il primo chilometro e mezzo, percorso in mtb - ma non solo - è un qualcosa di impressionante, le pendenze sono veramente notevoli; la salita non dà tregua e non dà respiro neanche un secondo. Sembra infinita e forse è qualcosa di molto simile al purgatorio, perché una volta terminato il panorama che si apre alla vista è qualcosa di sensazionale, il sentiero spiana per un po' e si può ammirare il comprensorio del Cristallo sulla sinistra e il Pomagagnon sulla destra. Proseguendo il paradiso continua, fino all'ultima fatica, un ultimo strappo della strada prima di raggiungere un altro lago. Quello artificiale per fare la neve durante l'inverno. Siamo a quota 2000m e anche qui il panorama è fantastico con tutta l'imponenza del Cristallo da una parte e una vista mozzafiato dall'altra che, in giornate limpide, garantisce una vista che sembra di vedere tutto il mondo! Sono due posti diversi, con un lago in comune ma non solo, in comune c'è la capacità di aprire il cuore della gente che non può che rimanere a bocca aperta di fronte a tanta bellezza. Perchè se c'è una cosa che ho capito in questi giorni, è che la montagna riempie, forse perché è una metafora della vita e questo perché ci sono salite e discese, perché dopo una grande fatica, che può essere la lunga salita, c'è sempre un qualcosa di grande dopo, come i panorami mozzafiato che ti si presentano agli occhi. Gigi Botte
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Gli ultimi sono stati dei giorni intensi, pieni di tante cose, dalle passeggiate, allo studio per finire coi giri in bici. E' proprio strana la montagna perché ci sono tanti suoi lati, tante sue sfaccettature che per essere viste devono venire osservate da angolazioni diverse. C'è un monte nella valle ampezzana, il Faloria, dove si scia un sacco. Quando si arriva all'ultima seggiovia e si scende ti si presenta davanti un'altra montagna: la Punta Nera (ci fanno anche una gara di freeride d'inverno). Vi starete chiedendo cosa vi interessa di tutto ciò, e avreste anche ragione, se non fosse che dietro la Punta Nera, si nasconde un lago, un lago particolare, unico magico. Uno dei sentieri che si percorre per raggiungerlo ha qualcosa di unico, all'inizio sembra quasi fatato, soprattutto la mattina presto quando i raggi di sole, penetrando la vegetazione, creano un gioco di luce ed ombre incredibile. Poi invece inizia a salire, inerpicandosi lungo i versanti della montagna. Diventa molto esposto e l'adrenalina è tanta, la cornice di tutto ciò è un paesaggio mozzafiato con le Tre Cime di Lavaredo che si stagliano all'orizzonte. E poi dopo che si è saliti per un paio d'ore, si arriva a questa conca e una volta superato un ultimo dosso arriva il colpo d'occhio del lago. Di un azzurro unico che lascia veramente con la bocca aperta, tanto è lo stupore nel vedere uno spettacolo del genere. Soprattutto se con te ci sono persone alle quale vuoi bene! Ci si arriva solo a piedi a questo lago, mentre il panorama che si ammira dalla strada che raggiunge il Rifugio Prato Piazza si può gustare anche andandoci in bicicletta. La salita che porta al rifugio è molto bella, sale costante e l'arrivo in quota ripaga con una vista mozzafiato! Questi sono stati gli ultimi giorni, e queste sono le foto che li raccontano! Ah! dimenticavo.. capita anche che mentre studi, c'è il sole, piove ed esce l'arcobaleno. spettacolo puro! Ora godetevi le foto e alla prossima!! Gigi Botte Nell'ultimo post, vi ho raccontato di come ho riscoperto la parte che sembra meno viva della montagna. quella dei fiori e delle piante che la popolano. Oggi invece la storia è un'altra, ma sempre di montagne si parla; o meglio, di ciò che le circonda. Il tempo in questi giorni (e non solo) non è stato clemente, e spesso la pioggia è stata il contorno di quasi ogni giornata. E' vero, col sole è tutto diverso, ma la pioggia ha in sé qualcosa di speciale, di particolare e di tremendamente affascinante. Avete letto bene, tremendamente affascinante. Almeno per me è così. Sarò pazzo, ma sono certo di non essere l'unico a vederla così. E la cosa che rende la pioggia ancora più affascinante è il fatto che spesso porta alla luce cose che normalmente non si vedono o si notano meno. L'altro giorno, per esempio, stavo scendendo in macchina dal Rifugio Dibona, siamo in macchina io e mia sorella grande. Un tornante, due tornanti, arriviamo al terzo, che ha vicino un enorme spazio aperto di verde senza alberi, mia sorella gira rallenta, si gira un attimo, riparte e inchioda. "Tre Bambi!" dice. Fa due metri in retromarcia, intanto tiro fuori la macchinetta fotografica, apro la portiera ed esco fuori sotto il diluvio. Faccio due passi, tre, mi avvicino tenendo l'occhio fisso nell'obiettivo, ammiro silenziosamente lo spettacolo di una mini famiglia di cerbiatti: la mamma e i due figli. Uno spettacolo unico dove, la dolcezza della madre, è stata evidente, eclatante e, per certi versi, incredibilmente umana. I due piccoli dopo avermi visto guardano la madre, e poi come se si fossero intesi con uno sguardo, sono andati indietro, verso il bosco, con la madre che continuava a scrutarmi attenta a mettere i piccoli al sicuro da eventuali pericoli. Ha aspettato, poi si è allontanata donandomi un ultimo sguardo, per poi scomparire tra i rami degli alberi. Ecco le foto di questo piccolo miracolo sotto la pioggia. A volte capita che il destino ti faccia scoprire delle strade nuove. O meglio, capita che Qualcuno decida di farti riscoprire un mondo che forse avevi dimenticato. A me è capitato in questi giorni quando, impossibilitato a usare la bici e a fare mille altre cose, mi sono ritrovato dopo parecchio tempo, a camminare. A camminare in montagna. E a ri-scoprire la Bellezza della Montagna. Una bellezza che non è solo nei paesaggi e negli animali che la vivono, come avete già avuto occasione di vedere anche su questo blog, ma anche nei fiori, negli alberi che circondano questi animali e che sono da cornice alle stesse montagne. Perché la natura è davvero un elemento imprescindibile di queste montagne, le Dolomiti. E in questi giorni ho scoperto un mondo, anche fotografico, a me nuovo, ma che mi ha lasciato a bocca aperta per lo stupore. Mai avrei pensato che una cosa così semplice potesse trasmettere così tanto. Ho conosciuto fiori nuovi, spettacolari. Ho visto della vita, in mezzo alle rocce, dove nessuno mai penserebbe che qualcosa potesse nascere. Ho ammirato dei piccoli miracoli che mi hanno dato un motivo per non vedere troppo grigio tutto. Questa scoperta mi ha spinto ad aprire una nuova sezione di foto, si chiamerà Nature, e la potete trovare qui! Gigi Botte Normalmente si dice che ad un taglio di capelli corrisponde un cambio di vita. Come potete ben immaginare la mia intenzione non è quella di dilungarmi troppo in un ambito, quello relativo ai capelli, che poco interessa questo blog. Vorrei scusarmi per la mia lunga assenza ma sinceramente l’entusiasmo per questo nuovo inizio è più grande. Cosa dire; non era prevista questa trasformazione ma poi dopo mesi di “assenza” e dopo aver visto che comunque più di qualcuno aveva visitato il sito, mi sono detto che era giusto re-iniziare, e per farlo avevo bisogno di farlo quasi da zero. Una grafica nuova, più snella e penso (e spero) più piacevole da guardare e meno “pesante” all’occhio. L’impostazione generale però non è cambiata! Post e foto si affiancheranno sempre per rendere la lettura più leggera e interessante, sperando che possa piacervi e catturarvi nuovamente. Un nuovo inizio con tante novità; una di queste mi rende particolarmente orgoglioso, anche se la cosa potrebbe farvi sorridere. Per questa novità devo ringraziare una persona in particolare: Leonardo Ferraro. Quando gli ho chiesto di darmi una mano per “creare” un logo per il sito, non si è mai tirato indietro e si è rivelato sempre disponibilissimo nonostante l’estate di mezzo. Devo ammettere che raramente ho visto qualcuno con una mano nel disegnare e una creatività così grandi e sono contento che anche lui abbia contribuito a questa versione 2.0 di questo blog e queste mie parole sono assolutamente sentite e meritate. Chiudo il primo post di questa rinascita ringraziandovi della pazienza nell’aspettarmi ma anche della “fedeltà” che avete dimostrato e che spero non sparisca; mi impegnerò per far si che questa volta sia più costante e sempre interessante per voi. Qui potete trovare anche le ultime foto che ho pubblicato!! Grazie di tutto e alla prossima!!! Gigi Botte I’m happy to write again here on this blog, and I’m happy, not only because there is a new graphic, but also because it’s really important to me to continue this adventure. As you can see there is a new graphic, but that’s not the only news of this “new life”. I’m glad to thank here, in front of you, Leonardo Ferraro. This guy has received an incredible gift and helped me in this adventure. His hands can draw awesome things and his imagination has no limits and the result of these gifts gave birth to the new and first logo of the website. I’m really happy that he did this favour to me, I’ve always wanted my own logo, and finally I have it, and this is just thanks to him. I’ll try to be more frequent on posting here new photos and articles but I'll give everything again on this journey. Thanks a lot for your loyalty and I hope that you’ll come back to visit the site a lot of times! Here you can find the last photos!!! Thanks for everything and see u soon!!! Gigi Botte
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